Autorità, Gentili tutti
Vi ringrazio per l’invito a relazionare sulla Scala dei Turchi e sull’intera costa: patrimonio da valorizzare e preservare .
Un’occasione anche per una nuova riflessione a dieci anni esatti dalla demolizione dell’ecomostro sulla spiaggia.
La valorizzazione della Scala dei Turchi in questi anni, dopo la demolizione anche dell’altro ecomostro in cima alla Scala, è stata notevolissima .
Pochi in passato conoscevano la Scala dei Turchi mentre adesso è uno dei due siti maggiormente identificavi di Agrigento e del suo territorio come ci ricorda un recente articolo de “La Stampa” : il primo è la Valle dei Templi, con “ il più esteso parco archeologico del mondo (1580 ettari) dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1997 ”, e il secondo è “l’immacolata scogliera della Scala dei Turchi, uno dei Paesaggi Costieri più suggestivi del nostro Paese”.
Parlando proprio di suggestivi Paesaggi, mi piace ricordare che tra gli elementi che hanno contribuito di più alla Valorizzazione della Scala dei Turchi c’è la menzione speciale attribuita alla Scala in occasione del Premio del Paesaggio del 2017 grazie al progetto “Liberare la bellezza: un processo virtuoso per il paesaggio della Scala dei Turchi” . Tra i 97 progetti presentati all’epoca quello della Scala è stato selezionato tra i primi cinque e nel Premio e nella successiva motivazione troviamo tutti gli elementi che hanno contribuito allo straordinario cambiamento di mentalità nel territorio e al successo di questo Paesaggio nel mondo.
Infatti, la menzione speciale : “Legalità e Paesaggio, lotta all’abusivismo attraverso la valorizzazione delle qualità territoriali”. Qualità territoriali che poi in sintesi sono i punti di forza di un territorio, un territorio prima tristemente noto per la speculazione edilizia e adesso simbolo in Italia e in Europa ( visto il collegamento con il Premio del Paesaggio d’Europa) di legalità, di lotta all’abusivismo, di liberazione della Bellezza.
Il progetto “liberare la bellezza”, come si legge nella motivazione del Premio , “è stato giudicato esemplare per la capacità di coinvolgere le popolazioni locali, rivendicare il diritto alla legalità, battersi per la difesa di un contesto naturale di particolare bellezza naturalistica contro l’abusivismo e la speculazione edilizia , proporre un modello di fruizione turistica dei luoghi compatibile con le peculiarità paesaggistiche che li caratterizzano” .
Alla luce di queste chiare parole, scolpite nella motivazione del Premio Nazionale del Paesaggio, quando noi adesso ci interroghiamo sul futuro della Scala dei turchi non dobbiamo far altro che proseguire nella direzione della sopracitata motivazione e farlo senza esitazione !
La motivazione del Premio conclude spiegando che “fondamentale per accendere i riflettori sulla Scala dei Turchi è stata la mobilitazione popolare dei cittadini che attraverso il censimento de I Luoghi del cuore, promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo, hanno segnalato questo luogo, tra i più suggestivi della costa agrigentina, riuscendo ad ottenere l’abbattimento, nel 2013 e nel 2015 , di due ecomostri .”
Quindi il futuro della Scala dei turchi non può che passare ancora una volta dalla collaborazione tra Associazioni e Istituzioni ( Pubblico e Privato). Tutti i cittadini devono sentire “propria” la Scala dei turchi come un elemento identitario che rappresenta le radici perché, come ci ricorda l’ex Sottosegretaria con delega al paesaggio Ilaria Borletti Butoni,: “nessun territorio è difeso se non lo si vive con orgoglio”.
Orgoglio ma principalmente Amore perché come dice sempre il FAI: “si ama solo ciò che si conosce e si protegge solo ciò che si ama”.
Bene . Era indispensabile che la Scala dei Turchi venisse prima universalmente conosciuta per poi essere amata.
Adesso la Scala dei turchi è un patrimonio dell’umanità “di fatto” poiché quando alcuni vandali la hanno imbrattata tutta l’umanità si è indignata e si è resa disponibile a collaborare al ripristino. Ricordiamo l’intervento del Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, e la partecipazione della stampa internazionale più nota come il Guardian o addirittura il New York Times che ha intervistato alcuni dei presenti oggi tra cui anche me riconoscendo ancora una volta l’importanza della collaborazione tra Associazioni e Istituzioni per la protezione futura della Scala.
Un patrimonio dell’umanità di fatto che deve diventare Patrimonio dell’umanità anche di diritto.
La grande partecipazione al convegno di questa sera deve servire a stimolare ancora di più la Regione Siciliana e il Comune di Realmonte ad insistere nelle richieste già presentate all’Unesco per ottenere un riconoscimento difficile ma che la Scala dei turchi oggi merita. E in questo cammino anche noi del FAI come sempre siamo con Voi, pronti a ulteriormente sostenere la candidatura della Scala a patrimonio dell’Umanità.
Ma in attesa del riconoscimento di diritto la scala dei Turchi, patrimonio dell’umanità “di fatto”, va protetta e in quest’ottica voglio offrire al dibattito odierno una mia considerazione
La Scala dei Turchi come ci ricordano i geologi è un gioiello naturale che comincia a formarsi 6 milioni di anni fa ma che rischia di scomparire, appiattendosi e forse sciogliendosi, nei prossimi 50 anni anche a causa di quell’umanità che vuole goderne calpestandola, ferendola e in generale maltrattandola.
La Scala dei turchi è oggi a rischio idrogeologico e necessita di azioni di tutela e conservazione come quelle che la hanno tenuta chiusa in questi ultimi anni .
Pertanto, forse la cosa più saggia sarebbe quella di considerarla da oggi patrimonio dell’umanità UNESCO e di proteggerla sul modello del Tempio della Concordia specialmente in un momento storico in cui maggiore è la cura che l’Unesco richiede per i Monumenti Naturali in virtù della notevole crescita del turismo di massa e della crisi climatica che comporta anche l’innalzamento dei mari .
Tutti in questo modo potranno godere della sua vista dalla spiaggia o dall’alto attraverso lo splendido belvedere FAI senza tuttavia calpestarla o sfregiarla.
Tutti in questo modo potranno fotografare la Scala nella sua immacolata bellezza.
La Scala dei Turchi è una bellezza fragile che noi abbiamo il dovere di proteggere mantenendola nel suo aspetto originario anche a vantaggio delle generazioni future lasciando che sia eventualmente la Natura, l’ Opera di Dio a continuare a plasmarla .
La Scala è una straordinaria falesia di marna bianca la cui voce sofferente noi dobbiamo ascoltare per permetterle di conservare la sua forma e il suo candore per sempre.
In questo modo tutti potranno godere del suo fascino di Natura e Spiritualità come tutti possono godere di quello del Tempio della concordia senza tuttavia calpestarlo o ferirlo. Non mancherà a questa vasta platea e agli innovatori di tutto il mondo la capacità di elaborare una fruizione senza la necessità del dannoso calpestio e una promozione internazionale come quella ad esempio del Tempio della Concordia nel caso dell’evento di Dolce e Gabbana dove una innovativa pedana permise di non calpestare i preziosi resti promuovendo allo stesso tempo in tutto il mondo la conoscenza del magnifico tempio della Concordia e dando inoltre grande respiro anche alle casse del Parco per i sempre necessari interventi di tutela e conservazione.
E’ solo un esempio per accompagnare questa considerazione che in umiltà oggi offro alla vostra elaborazione nell’ottica di un dibattito costruttivo come quello che qui avete organizzato.
In ogni caso va realizzata un’area protetta e sarà importante, in vista delle stagione estiva, migliorare l’accoglienza anche con sensi unici, parcheggi e nuova segnaletica .
Il belvedere FAI sarà fruito da migliaia di visitatori e proprio ieri il FAI centrale mi ha comunicato che è pronto per essere installato il nuovo pannello aggiornato per meglio raccontare il cammino che ha portato alla liberazione di cotanta bellezza.Al Comune chiediamo di mantenere il belvedere sempre più pulito e accogliente anche implementando il verde come da progetto originario.
Nell’avviarmi a conclusione, sono lieto di essere qui anche per offrire un’ulteriore opportunità FAI al Comune.
Come saprete nel censimento nazionale dei luoghi del cuore 2022 sono stati ben 8108 gli italiani che hanno votato la Scala dei Turchi come proprio luogo del cuore e da qualche giorno è stato pubblicato il bando FAI per la selezione dei nuovi interventi.
La Scala dei turchi, rientrata tra i primi trenta luoghi italiani più votati, può presentare un progetto per concorrere ad un finanziamento fino a 20 mila euro. Il bando scade il 15 Giugno 2023 e io oggi consegno formalmente questo bando alla vostra Sindaca invitando il Comune ad attivarsi nel ricordo di quello che in passato abbiamo tutti ottenuto proprio grazie ai 20 mila euro dei luoghi del cuore e cioè la demolizione nei fatti di due ecomostri e una promozione internazionale per la Scala.
Quindi pensate quante cose grandi si potranno fare con nuove idee .
Dobbiamo tornare a credere nelle idee, secondo il monito di Leonardo Sciascia. Per Sciascia “il più grande peccato della Sicilia è stato quello di non credere nelle idee. Questo ha sempre impedito alla Sicilia di andare avanti. Il credere che il mondo non potrà mai essere diverso da come è stato”.
Noi dobbiamo invertire questa tendenza specie in un mondo nuovo come quello che stiamo vivendo e in cui è a rischio la stessa umanità come ci segnala il rapporto Onu sul clima del marzo 2023 che parla di “ultima chiamata” per la Terra .
E proprio noi che per primi, da visionari, abbiamo creduto nel miracolo che in questi anni ha riguardato la Scala dei Turchi e che oggi ha portato Agrigento a diventare Capitale Italiana della Cultura per il 2025, dobbiamo continuare ad essere affamati e folli come ci ha chiesto di essere un altro grande visionario: Steve Jobs
Stay Hungry, Stay foolish
Buona fortuna Scala dei Turchi
Buona fortuna a tutti
Giuseppe Taibi ( Capo Delegazione FAI Agrigento)
Incontro-Dibattito del 19 aprile 2023 tenutosi alle ore 17 nella Sala Consiliare del Comune di Realmonte