Palazzo Bonaparte – Roma 24/6/2022 ore 10
“La divulgazione della cultura italiana come leva per investimenti ed occupazione”
La mia vuole essere solo una testimonianza di quello che è avvenuto negli ultimi anni in una piccola realtà come Agrigento e il suo territorio, un territorio tuttavia ricco di Storia e Cultura. Una testimonianza di chi, da volontario in qualità di Capo Delegazione prima e Presidente Regionale dopo, ha visto il FAI agire in simbiosi con le altre Associazioni e Istituzioni del territorio. Il FAI -Fondo Ambiente Italiano- è una fondazione privata senza scopo di lucro che nasce nel 1975 con l’obiettivo di emulare il national Trust Inglese e dare concretezza all’articolo 9 della costituzione: “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Adesso l’Articolo 9 è stato integrato con: la Repubblica “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.
L’azione del FAI si esplica in attuazione dell’art. 118 della Costituzione che richiama: «l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà». La “valorizzazione del territorio” rientra nel tema di oggi e in Italia il patrimonio storico-artistico e paesaggistico è il patrimonio più importante, anche dal punto di vista economico. E’ il patrimonio che tutti dobbiamo conservare, proteggere e valorizzare. Ad Agrigento le esperienze di collaborazione tra Pubblico e Privato, simbolo di impegno civile, come quelle della Kolymbethra, della Scala dei Turchi, del Treno Storico, del Giardino Botanico, dell’ex Carcere di San Vito, del Progetto Genesi e dei “Premi Paesaggio”, solo per citarne alcune, hanno dato una spinta notevole alla crescita sociale ed economica del territorio stimolando le candidature della Città dei Templi a Capitale Italiana della Cultura.
E adesso Agrigento è candidata a Capitale Italiana della Cultura 2025. Vincere questo titolo cambia in positivo la percezione di tutto il territorio. Il Presidente Mattarella inaugurando Procida, la Capitale Italiana della Cultura per il 2022, ha dichiarato: “La Cultura è Pace. La Cultura è spinta all’apertura, moltiplicatore di energie civili, è occasione di confronto, rispetto dell’altrui diversità”. Tutti temi che sono anche leva per investimenti e occupazione.
Quando si pensa all’opera di valorizzazione del territorio da parte del FAI ad Agrigento il primo pensiero va al giardino della Kolymbethra che è un autentico gioiello archeologico e paesaggistico situato all’interno del Parco della Valle dei Templi, tra il Tempio dei Dioscuri ed il Tempio di Vulcano, grazie al FAI tornato alla luce dopo decenni di abbandono. Dopo avere provveduto al recupero paesaggistico, il FAI ha restituito al pubblico questa importante testimonianza storica e naturalistica della nostra civiltà con investimenti che hanno creato notevole occupazione. Il FAI continua ad investire sulla Kolymbethra collaborando con il Parco della Valle dei templi con il quale ad esempio è stato aperto al pubblico l’ipogeo che passa sotto il Tempio di Castore e Polluce, collaborando con la Fondazione FS per il Treno Storico (con fermata al Tempio di Vulcano) e acquistando le Case Montana sopra la Kolymbethra (che saranno presto oggetto di restauro). Concludendo su questo punto mi limito a dire con James Hillmann, psicologo e analista junghiano, che “il Giardino è l’Anima” cioè il luogo in cui l’anima di ognuno di noi incontra l’anima del mondo . Colgo l’occasione, quindi, per invitarvi tutti a visitarlo per godere di questa esperienza di bellezza e rinascita .
-Altro successo del modello di sviluppo integrato tra Pubblico e Privato si è realizzato alla Scala dei Turchi. Il progetto, cui è stato dato emblematicamente il nome di “Liberare la bellezza”, è un processo lungo che vede protagonista la Scala dei Turchi, monumento segnalato in negativo nel 2008 tra i Luoghi del Cuore FAI per l’ecomostro che vi insisteva fin dal momento in cui Legambiente aveva bloccato la realizzazione di un albergo sulla spiaggia (1992). Una lunga battaglia giudiziaria vinta, con il FAI costituito nei processi con Legambiente e Comune di Realmonte. Il FAI, con il partner Banca Intesa, si è reso disponibile a finanziare l’operazione di ripristino dei luoghi e ciò ha portato nel 2013 alla demolizione dell’ecomostro sulla spiaggia a spese, però, del proprietario. Quindi all’utilizzo della somma stanziata dal FAI a vantaggio della demolizione di un secondo ecomostro, in alto sulla scogliera, e la realizzazione di uno splendido belvedere inaugurato 2016. In questo modo migliaia di visitatori potranno sempre godere dall’alto, liberamente e gratuitamente, di questo spettacolo della natura.
La Scala dei Turchi risulta oggi uno dei paesaggi del cuore più amati dagli italiani, è adesso uno dei simboli della Sicilia nel mondo ed è candidata a diventare a Patrimonio dell’Umanità. Grazie all’impegno del FAI questo luogo straordinario ha ottenuto riconoscimenti importanti come la menzione “legalità e paesaggio, lotta all’abusivismo attraverso la valorizzazione delle qualità territoriali” conferita in occasione del Premio Nazionale del Paesaggio Italiano del 2017.
Un territorio conosciuto per anni per l’ abusivismo viene additato all’Italia e all’Europa come simbolo di lotta all’abusivismo con ricadute positive (anche economiche) su tutto il territorio. Infatti il milione di visitatori che ogni anno va alla Valle dei Templi visita anche la Scala dei Turchi (e i dintorni) soggiornando ad Agrigento almeno due/tre giorni.
L’impegno del FAI alla Scala dei Turchi è stato da ultimo riconosciuto anche dal New York Times, che mi ha intervistato.
– Sempre nell’ottica della collaborazione tra Pubblico e Privato non può essere dimenticato il progetto “Agri-gentium: landscape regeneration” promosso dal Parco Archeologico della Valle dei Templi, in collaborazione con il FAI, l’Università di Palermo, il Treno Storico e altri partner , che ha vinto il Premio Paesaggio Italiano del 2017. Il progetto Agri-gentium è stato considerato di particolare valore tra le 97 proposte di candidatura pervenute in seguito al bando indetto dal MIBACT e la commissione ministeriale ha riconosciuto come uno dei principali elementi di qualità il Giardino della Kolymbethra che rappresenta il primo intervento di recupero del paesaggio agrario storico della Valle dei Templi e la prima collaborazione tra una Fondazione privata, qual è il FAI, e l’Assessorato ai beni culturali della Regione Sicilia. Il progetto selezionato è diventato, automaticamente, il candidato italiano al Premio Europeo del Paesaggio del Consiglio d’Europa dove ha ricevuto la prestigiosa menzione “sviluppo sostenibile e reintegrazione sociale”. Quindi oggi simbolo di “sviluppo sostenibile” in Europa è anche Agrigento grazie alla collaborazione di Istituzioni e associazioni.
-Il Treno storico : ancora un esempio virtuoso di collaborazione tra Pubblico e Privato. Solo pochi anni fa ci siamo trovati insieme Associazioni e Istituzioni. Ci siamo divisi i compiti e abbiamo iniziato a lavorare insieme per valorizzare questo territorio. E’ stato immediatamente realizzato il collegamento della Stazione Centrale di Porto Empedocle con la Stazione “Porto”. Accanto alla Stazione “Porto” si è realizzata la Piazza del “Casellante”, in omaggio all’omonima opera letteraria di Andrea Camilleri. Proprio da questo impegno è partito l’input per l’approvazione della legge dello Stato per le “ferrovie turistiche italiane”e la prima firmataria è stata una Parlamentare di Agrigento. L’unica ferrovia turistica al mondo che attraversa un sito Unesco è stata quindi la molla per il recupero delle ferrovie abbandonate e il rilancio del turismo lento in Italia. E ancora tutti insieme sotto il Tempio di Castore e Polluce, abbiamo presentato “Sogno” : un Treno Storico che accolga i turisti all’aeroporto di Palermo e li porti fino alla Valle dei Templi ( area del tempio di Vulcano con ingresso nel Parco Archeologico dalla Kolymbethra ). Si aggiunga che i turisti potranno raggiungere la Valle dei Templi con il Treno storico anche attraverso le navi turistiche che approderanno a Porto Empedocle ( grazie alla stazione “Porto”).
Il Giardino Botanico di Agrigento rappresenta una sorta di “oasi” nel contesto urbano della Città. Segnalo che un sostanziale passo in avanti verso la valorizzazione del Giardino si è compiuta grazie al buon risultato ottenuto nella classifica nazionale del censimento FAI “I Luoghi del Cuore” (2016). Il Giardino Botanico si è infatti classificato al primo posto in provincia di Agrigento. Un successo che ha permesso al Giardino del Libero Consorzio di Agrigento una rilevante promozione a mezzo di iniziative come le Giornate FAI o il programma RAI “GEO”.
Il Monastero ed ex Carcere di San Vito grazie al FAI, dopo 17 anni di chiusura, è stato aperto al pubblico durante le Giornate FAI per tre anni consecutivamente. Inoltre in quel periodo il Monastero è stato inserito tra gli 8 beni FAI italiani da “non perdere”. Gli agrigentini hanno anche scelto l’ex Carcere di San Vito come primo “luogo del cuore” del censimento FAI del 2010. Grazie anche all’attività del FAI adesso vi è un bando per la concessione dell’ Ex Carcere da parte del Demanio Nazionale a soggetti pubblici e privati.
Primo luogo del Cuore ad Agrigento è stata anche la Cattedrale di Agrigento, gioiello del centro storico oggi pienamente recuperato.
Il FAI è anche tra i promotori della Strada degli Scrittori. Così adesso si chiama la SS 640 che collega Porto Empedocle e Agrigento all’autostrada Palermo-Catania. La strada degli scrittori è un itinerario che unisce cultura e turismo nei luoghi che hanno visto nascere e produrre scrittori come Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello, Rosso di San Secondo e tanti altri. La strada degli scrittori ogni anno coinvolge il territorio con un apprezzato “Master di Scrittura” con il coordinamento scientifico di Treccani Cultura e che quest’anno ha ad oggetto “le parole della sostenibilità”. Tra i prossimi obiettivi del FAI vi è la collaborazione al Museo della Città, presso l’ex Collegio dei Padri Filippini, per raccontare la storia dei 2600 anni di Agrigento in chiave contemporanea. Anche grazie al progetto del FAI è arrivato il finanziamento europeo per il restauro del Palazzo dei Filippini e per il museo, che dovrebbe essere ubicato all’interno dell’ultimo piano
Da qualsiasi angolazione li si esamini quelli appena trattati sono tutti elementi che mettono al centro la Cultura anche come leva per investimenti e occupazione.
Altro evento importante è il Progetto Genesi che unisce Arte e Diritti Umani. Il progetto che coinvolge Associazione Genesi , FAI, Università Cattolica, Ministero Cultura, UNESCO e altri è partito da Milano/ Varese e dopo Assisi e Matera è arrivato ad Agrigento con una prestigiosa mostra tra il Museo Archeologico e la Biblioteca Lucchesiana per parlare di arte e diritti umani ma anche di Ambiente. Infatti la mostra è stata aperta al pubblico il 5 Giugno 2022 : Giornata Mondiale dell’Ambiente .
L’Ambiente è, infatti, oggi l’obiettivo più importante per il FAI, che nasce proprio come “Fondo per l’Ambiente” . Un obiettivo di cui ci occupiamo, in particolare, con le nuove generazioni anche in occasione di momenti di grande partecipazione pubblica come le giornate FAI di Primavera , di Autunno e di Inverno. Un Ambiente che il FAI intende come: ambiente dell’Uomo, come intreccio indissolubile tra Natura e Storia. Siamo consapevoli che il futuro dipende da tutti noi, che ognuno deve fare la sua parte e l’area mediterranea sarà tra le più colpite al mondo, con una netta riduzione delle precipitazioni, un aumento dell’aridità, ondate di calore e innalzamento del livello del mare. Progetto Genesi ha scelto ad Agrigento di mettere in collegamento la Valle dei templi con il Centro storico della città ( la Valle e il Colle) specialmente in un momento in cui, con la recente scoperta di un’agorà di 50 mila mq, la città antica ( greca e romana) e la città moderna si avvicinano anche fisicamente dando vita, nei fatti, ad una sola città .
E’ significativo che la tappa conclusiva abbia luogo ad Agrigento in quanto Agrigento è la “Porta d’Europa” ed è frequentemente interessata da fenomeni migratori. Migrazioni che oggi avvengono anche a causa della crisi climatica.
Agrigento fin dal VI secolo a.C. è stata un faro di civiltà nel Mediterraneo e un centro di cultura aperto alle influenze straniere, che si ritrovano infatti nell’architettura dei suoi edifici storici così come nella varietà mediterranea delle specie coltivate ancora oggi anche nel Giardino della Kolymbethra, un capolavoro di storia e natura e anche la testimonianza di un’umanità accogliente, e perciò fiorente.
Proprio da Agrigento sono partiti messaggi importanti sul tema dell’accoglienza e del soccorso in mare. La Magistratura agrigentina ha, infatti, recentemente ribadito, trovando conferma anche in Cassazione, che “è un dovere il soccorso in mare” e “l’obbligo di prestare soccorso non si esaurisce nell’atto di sottrarre i naufraghi al pericolo di perdersi in mare, ma comporta l’obbligo accessorio e conseguente di sbarcarli in un luogo sicuro” (caso di Carola Rackete).
Concludo: Pandemia, Guerra e Crisi Climatica ci consegnano un mondo che non sarà più come prima, ma questo non vuol dire che il nuovo mondo non possa essere migliore !
Siamo davanti a un mondo che nasce e “il mondo che nasce” è anche il titolo di una raccolta di scritti di Adriano Olivetti. Pagine in cui si parla di dignità delle persone, di conoscenza, di comprensione profonda dei valori della cultura, di responsabilità dell’impresa verso i lavoratori e l’ambiente, e dove la scienza, la tecnologia e l’economia sono strumenti al servizio dell’uomo e della comunità.Parole di un’agenda ideale per costruire un mondo davvero nuovo.
Leonardo Sciascia diceva che “il più grande peccato della Sicilia (e forse anche dell’Italia aggiungerei) è stato ed è sempre quello di non credere nelle idee. Qui, che le idee muovono il mondo non si è mai creduto. E’ questo che ha impedito sempre alla Sicilia di andare avanti: il credere che il mondo non può mai essere diverso da come è stato”. Adesso , dopo cento anni dalla nascita di Leonardo Sciascia è arrivato il tempo di invertire la rotta.
L’invito è quindi quello di utilizzare questi giorni di convegno per riflettere su cosa ognuno di noi possa fare per contribuire ad un mondo migliore:
mettendo al centro la Cultura, magari ripartendo dalla Bellezza (la bellezza salverà il mondo ci ha ricordato proprio lo scrittore russo Dostoevskij);
ripartendo dai valori che ci hanno lasciato i nostri antenati Greci: Kalos Kai agathos ( bello unito al buono, bellezza e comportamenti virtuosi devono camminare insieme);
ripartendo dall’Amore, questo sentimento universale di cui spesso abbiamo paura (pure a parlarne) anche se, come ci ricorda la filosofa morale Michela Marzano, “ tutto ciò che si fa, che lo si riconosca o lo si neghi, lo si fa per amore…”;
ripartendo dai valori fondamentali di Libertà e Democrazia che oggi con violenza vengono messi in discussione e che dobbiamo con coraggio difendere;
costruendo un futuro che metta al centro l’Ambiente e i Diritti Umani magari utilizzando proprio la nuova frontiera dell’Arte Contemporanea.
Grazie a tutti
Giuseppe Taibi