Incontro tra le delegazioni provinciali del FAI Sicilia in occasione di “ArcheoExperience nell’Isola dei Tesori”- 28 settembre 2024 ore 11 – Museo Diocesano di Agrigento
Autorità, Gentile Sabrina, Cari amici.
Sono Onorato di intervenire in occasione dell’iniziativa “ArcheoExperience nell’Isola dei Tesori”
-La mia sarà solo una testimonianza da volontario FAI sul come ci si è preparati ad Agrigento, negli anni, a vincere il titolo di Capitale Italiana della Cultura.
Una breve narrazione di cosa può fare, di cosa può essere capace, la Società Civile, cioè l’insieme dei cittadini che operano fuori dal contesto istituzionale e quindi noi…
Un incontro con la memoria che ci faccia riscoprire il senso di un cammino collettivo.
Offrirò alla vostra valutazione critica solo fatti concreti.
-Questo prestigioso titolo non è arrivato per caso, ma è il frutto di una “Visione” e poi di una coerente, costante, corale, opera di realizzazione.
Esaminando la visione dal punto di vista del FAI farò un veloce passo indietro di 23 anni. Nel 2001 si è inaugurato il Giardino della Kolymbethra in occasione di un indimenticabile Convegno Nazionale FAI al Teatro Pirandello.
Io, giovane avvocato, venni scelto per accompagnare Giulia Maria Crespi, mitica Fondatrice e Presidente del FAI, di cui mi piace peraltro ricordare una frase che mi ha sempre ispirato: “Ho lottato tutta la vita per la bellezza, perché è l’altro modo di dire la verità”.
Mentre guidavo l’auto nella via passeggiata archeologica, la Crespi mi chiese di cosa vivessero gli agrigentini. Risposi che sono per gran parte legati ad un pubblico impiego e lei mi disse che invece avrebbero dovuto vivere di Turismo, di Valorizzazione del patrimonio storico-artistico e paesaggistico e di Cultura.
Pensai che se avessi avuto in futuro un piccolo ruolo sociale mi sarei occupato proprio di questo, con i compagni di viaggio che la vita mi avrebbe regalato.
Colgo l’occasione per ringraziare affettuosamente tutti gli appassionati delegati e volontari di Agrigento.
Pensai che quella era la vocazione di Agrigento e che bisognava ripartire dalla società civile per realizzarla.
Nel tempo, grazie a tanti importanti attori tra cui il Parco della Valle dei Templi, la Curia, il Distretto Turistico, le Amministrazioni (Comunali e Provinciali), l’Università, la Prefettura, le Forze dell’Ordine, la Fondazione FS, la FARM, le Fabbriche Chiaramontane, la Strada degli Scrittori il FAI, Legambiente e le tante altre Istituzioni e Associazioni, l’obiettivo è stato raggiunto e saremo Capitale Italiana della Cultura nel 2025.
Proseguendo sempre dal punto di vista del FAI, ricordo di essere stato nominato capo delegazione nel 2010, dopo il Prof. Ignazio Melisenda Giambertoni.
In quegli anni noi delegati raccoglievamo tra i cittadini le firme cartacee dei “luoghi del cuore” per valorizzare la Scala dei Turchi. E il FAI, grazie a quelle sollecitazioni dei cittadini, si è costituito nei processi per la demolizione dell’ecomostro/hotel sulla spiaggia ( affiancando Legambiente e Comune di Realmonte). Dopo circa venti anni di processi poiché l’hotel aveva inizialmente le necessarie autorizzazioni, l’ecomostro veniva definitivamente demolito nel 2013 direttamente dal proprietario che non aveva più alternative visto che il FAI, con Banca Intesa, era pronto a intervenire per il ripristino dell’area mettendo a disposizione 20 mila euro. L’intervento del FAI è stato provvidenziale perché il Comune non aveva i fondi e il Sindaco di Realmonte rischiava l’incriminazione da parte della Procura per la mancata demolizione.
A questo punto i 20 mila euro, su richiesta della Delegazione FAI e del Sindaco di Realmonte, sono stati utilizzati per la demolizione di un altro immobile (abusivo questa volta) che si trovava in cima alla Scala dei Turchi, realizzando al suo posto uno splendido belvedere, inaugurato nel 2016 e notevolmente ampliato nel 2017 .
Nel frattempo, in questo clima di cambiamento culturale, la delegazione FAI di Agrigento proponeva, per prima, la Candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura nel 2015 ( per gli anni 2016 e 2017).
Una candidatura, quindi, che proveniva direttamente dalla società civile.
Si lavorava tutti insieme (Istituzioni e Associazioni) e la presentazione ufficiale della candidatura veniva fatta dalla Commissaria Straordinaria Dott.ssa Giammanco (in quel periodo non avevamo il Sindaco) con il Prefetto Dott. Diomede e il Cardinale Mons. Montenegro.
Nel 2017, con il progetto “Agri Gentium: landscape regeneration” nella Valle dei Templi, Agrigento vinceva il Premio Nazionale del Paesaggio grazie alla collaborazione tra Parco della Valle dei Templi, FAI con la Kolymbethra, Università di Palermo, Treno Storico e altri.
Nella motivazione del premio si legge che lo stesso è anche legato a quei progetti che già avevano avuto “menzioni speciali del Ministero”, come il Treno Storico e la Kolymbethra, e ai “mille mandorli” che vennero piantati nella Valle dei Templi sempre grazie al FAI.
-Proprio questo premio Nazionale del Paesaggio 2017 è stato il primo punto dell’atto di indirizzo politico deliberato dalla Giunta Comunale nel 2022 per giustificare la Candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura per il 2025.
Passato e presente che si uniscono…
-Nella stessa occasione ( Premio Nazionale del Paesaggio 2017), al progetto “Liberare la bellezza” legato alla demolizione dei due immobili alla Scala dei Turchi è stata attribuita la prestigiosa menzione: “Paesaggio e legalità, lotta all’abusivismo.
Un territorio, come quello agrigentino noto per l’abusivismo, è diventato invece simbolo nazionale ( e anche internazionale perché collegato al premio Paesaggio del Consiglio d’Europa) di lotta all’abusivismo e ciò ha contribuito a cambiare la mentalità sul territorio.
-Sempre nello stesso anno 2017 a Roma, agli Stati Generali del Paesaggio ( che non si tenevano in Italia da circa venti anni), il Prefetto di Agrigento è stato chiamato a raccontare proprio il progetto virtuoso “Liberare la bellezza” alla Scala dei Turchi. In tale occasione il Prefetto si è soffermato sul significato di quello che è successo a Licata (con le ville abusive sulla spiaggia) e quello che, invece, è successo a Realmonte, due comuni della stessa provincia di Agrigento: a Licata è prevalso il concetto di eredità personale (anche se le sentenze passate in giudicato avevano annullato la proprietà individuale) mentre alla Scala dei Turchi è prevalso il concetto di eredità collettiva. Il bene comune che crea benessere per tutti…
Nel 2018 la RAI ha certificato che, grazie anche alle due demolizioni, oltre un milione di visitatori ogni anno raggiungevano la Scala dei Turchi e Licia Colò nel servizio con entusiasmo ha precisato: “…quando tutelare l’ambiente paga anche a livello economico”.
-E’ stata la Scala dei Turchi a conquistare prima della Valle dei Templi, quindi, il milione di presenze creando anche ricchezza sul territorio.
Intanto la Presidenza Regionale del FAI Sicilia nel 2018 veniva affidata ad Agrigento (successo mai ottenuto prima).
– Sempre nel 2018 Agrigento si candidava a diventare Capitale Italiana della Cultura per il 2020 ( anno in cui avrebbe celebrato i suoi 2600 anni di storia).
Il FAI ha sostenuto questa candidatura anche in occasione dell’audizione romana presso il Ministero della Cultura, alla quale ha presenziato l’allora Vice Presidente Marco Magnifico. Subito dopo il FAI ha proposto la realizzazione del Museo di Città presso il Collegio dei Filippini di Agrigento per raccontare i 2600 anni di storia attraverso l’immersione dei visitatori in una realtà virtuale.
Il Museo di città, oggi finanziato grazie al progetto del FAI, è stato indicato nell’audizione romana della candidatura 2023 (per il 2025) come il progetto più significativo al fine di lasciare sul territorio una realizzazione fruibile anche negli anni successivi. Ci sono adesso novità positive sull’avanzamento dei lavori per il museo di città, che si chiamerà Museo Multimediale Metaphorà, e la sua realizzazione porterà il turista a iniziare la visita di Agrigento dal Centro Storico anziché dalla Valle.
Questo può essere considerato un vero e proprio “cambio di paradigma” per Agrigento…
Sempre nel 2018 al progetto “Agri Gentium”, candidato italiano al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa, veniva attribuita la gratificante menzione : “Sviluppo sostenibile e reintegrazione sociale” ,quindi il paesaggio agrigentino è diventato in Europa simbolo di Sviluppo Sostenibile…
E all’inizio del 2019 la Sottosegretaria del Ministero della Cultura con delega al Paesaggio, On. Ilaria Borletti, ha presentato proprio ad Agrigento, e per tutta la Sicilia, la “Carta Nazionale del Paesaggio”.
Inoltre in quegli anni è rinato il Centro Storico con il recupero nella Via Duomo di gioielli quali la Cattedrale, il Mudia, la Lucchesiana, Santa Maria dei Greci, la Casa Museo dei Padri Liguorini, e tanti altri mentre il Parco Archeologico si è avviato verso il milione di presenze all’anno.
-Il FAI ha contribuito anche alla valorizzazione dell’elegante Giardino Botanico con il suo Teatro dell’Efebo, splendido polmone verde tra la Città e la Valle, che nel tempo è stato primo “luogo del cuore” FAI in provincia di Agrigento, ha ospitato diverse giornate FAI e, sempre grazie al FAI, anche la nota trasmissione RAI “GEO” che lo ha fatto meglio conoscere a livello nazionale e anche oltre…
-Il FAI ha collaborato fin dall’inizio con il “Treno Storico” della Fondazione FS che, negli ultimi anni, ha investito molto sulla tratta Agrigento-Porto Empedocle con fermata al Tempio di Vulcano e quindi ingresso nella Valle attraverso la Kolymbethra. Presto i turisti potranno raggiungere il Tempio di Vulcano attraverso l’aeroporto di Palermo (e dall’aeroporto in Treno fino ad Agrigento) o con le navi da crociera da Porto Empedocle per poi attraversare il Parco della Valle dei Templi, Patrimonio dell’umanità, con il Treno storico.
-Il FAI sta investendo sulle Casette Montana, sopra la Kolymbethra, e il loro recupero sarà completato proprio nel 2025: l’anno di Agrigento Capitale.
Peraltro nel 2025 il FAI celebrerà i suoi primi 50 anni di vita…
-Il “progetto Genesi: Arte e Diritti Umani” con la collaborazione del FAI ha portato ad Agrigento nel 2022 la grande Arte Contemporanea che con il suo linguaggio universale affronta temi fondamentali come le migrazioni e le diseguaglianze in un territorio come il nostro che comprende Lampedusa, Porta d’Europa. Il Progetto dell’Associazione Genesi è poi approdato a Ginevra, al Palazzo delle Nazioni, con la mostra ART AND HUMAN RIGHTS in occasione delle celebrazioni del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il tema dei Diritti Umani sarà uno dei temi basilari di Agrigento Capitale.
-Tanti altri esempi come questi potrei citare e, pertanto, se oggi Agrigento è diventata Capitale Italiana della Cultura non è stato per caso. Siamo stati tutti dei visionari (Istituzioni e Associazioni), abbiamo lavorato insieme con pazienza e coraggio e abbiamo vinto !
La memoria del percorso deve darci fiducia sulle nostre capacità. Forti di questo virtuoso cammino dobbiamo proseguire uniti ( Istituzioni e Società Civile, Pubblico e Privato) per cogliere al meglio questa occasione irripetibile per Agrigento (e per l’intera Sicilia) di ripartire dalla Cultura, l’unica cosa che può cambiare in meglio la mentalità di un territorio per il bene nostro e delle nuove generazioni.
Mi avvio a concludere: in questo tempo di Pandemie, Crisi climatiche e Guerre, da Agrigento Capitale Cultura dovrà partire anche un potente messaggio di Pace, magari dal Tempio della Concordia…
-Infine, anche sul tema della tutela dell’ambiente da Agrigento 2025 dovrà arrivare un segnale forte.
Il FAI ( Fondo per l’Ambiente Italiano) considera il contrasto alla crisi climatica la madre di tutte le battaglie e io oggi faccio mia l’esortazione di Papa Francesco “Laudate Deum”. Un’esortazione rivolta al Mondo Intero, a “tutti gli uomini di buona volontà”, credenti e non credenti.
L’attuale cambiamento climatico non può più essere negato, l’origine è umana (l’accelerazione si deve alla rivoluzione industriale). Il tempo è breve e la specie umana rischia di scomparire dalla terra.
E’ necessario un cambiamento culturale, dobbiamo cambiare le nostre singole abitudini e insieme sollecitare le grandi decisioni nazionali e internazionali.
E’ essenziale, ancora una volta, il ruolo della Società Civile, il nostro ruolo…
Quella stessa Società Civile che con costanza e passione ha collaborato a tutte le candidature di Agrigento Capitale e allo sviluppo del territorio sollecitando gli altri attori del cambiamento a fare sempre di più e meglio.
Proprio pensando all’impegno della società civile concludo con le parole a me care della nota antropologa americana Margaret Mead e dedicate a noi volontari e al nostro infaticabile impegno sul territorio :
“ Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi e impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta”
Grazie a tutti
Giuseppe Taibi ( Capo delegazione FAI Agrigento)
(Foto di copertina di Carmelo Capraro)