Promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni d’Italia e tutelarne l’immenso patrimonio è la missione del FAI – Fondo Ambiente Italiano che, dal 1975, ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano.
Il FAI opera su tutto il territorio nazionale grazie a una rete capillare di volontari organizzati in 116 Delegazioni, 14 Segreterie Regionali in 20 Regioni italiane. In provincia di Agrigento la delegazione, diretta dall’avvocato Giuseppe Taibi, è molto attiva sul territorio, raggiungendo altissimi traguardi nella promozione e valorizzazione del nostro patrimonio, delle nostre radici e della nostra identità territoriale.
Grazie al suo impegno molti visitatori, sotto l’egida guida dei “giovani cicerone” hanno potuto apprezzare “luoghi del cuore” di straordinaria bellezza come ad esempio il monastero ed ex carcere di San Vito, la seicentesca Scala Reale della Provincia, il Palazzo Tomasi ed il Palazzo Xerri, la Casa Melisenda – Giambertoni. Il FAI è riuscito, in questo modo, a riaccendere i riflettori sui monumenti ed i palazzi dell’antica Akragas, dell’araba Kerkent, dell’ottocentesca Girgenti e della moderna Agrigento illuminandoli di nuova luce.
Secoli di storia che oggi, grazie anche al contributo del Fondo, i più nostalgici potranno ripercorre con un trenino d’epoca che partendo da Porto Empedocle giunge ad Agrigento. Un percorso seducente ed affascinante che poterà il visitatore sulle orme degli illustri scrittori agrigentini, che si ritroverranno, infine, nei luoghi cari a Pirandello, Tomasi di Lampedusa, Sciascia ed Cammilleri.
Di questo e di molto altro ancora ne parliamo con il capo delegazione Fai di Agrigento l’avvocato Giuseppe Taibi .
Il Fai e le Ferrovie Kaos un binomio vincente?
– Il Treno storico Agrigento /Porto Empedocle, che accompagna i visitatori ogni sabato fino a settembre, rappresenta un modello di azione sinergica tra diversi enti ed associazioni. In un modo molto semplice e operativo abbiamo deciso di dividerci i compiti per riattivare definitivamente il Treno storico. La fondazione Fs, che aveva già inserito Agrigento tra i quattro itinerari storici italiani, si è impegnata a restaurare le carrozze e a rendere fruibile questa tratta dismessa arrivando anche a riattivare il percorso che dalla stazione di Porto Empedocle prosegue fino al Porto. Lì il Comune di Porto Empedocle, che già si era speso tanto per far arrivare le grandi navi turistiche, si è impegnato a realizzare la piazza del casellante, cara allo scrittore Camilleri. Il Parco Valle dei Templi si è impegnato a completare alcuni lavori già finanziati attorno al tempio di Vulcano e la kolymbethra ha predisposto l’accoglienza dei visitatori nella valle attraverso il FAI. Inoltre, l’associazione Kaos, che merita un plauso per il grande lavoro di coordinamento, ha affittato i treni e chiuso gli accordi, anche economici.
Lo Stato e la Regione sono intervenuti. La Soprintendenza ha apposto il vincolo di interesse storico antropologico al parco ferroviario della stazione di porto Empedocle.
Insomma un grande lavoro di squadra.
E oggi il Treno Storico e una realtà con grandi vantaggi per tutta la comunità.
Presto il treno sarà attivo anche in occasione degli arrivi delle grandi navi.
E la Scala dei Turchi un paesaggio del cuore degli italiani?
Altro successo del modello di sviluppo integrato tra Istituzioni e Associazioni si è realizzato alla Scala dei turchi.
Desidero per questo ricordare che Legambiente e FAI si erano costituiti nei processi relativi all’ecomostro sulla spiaggia .
Grazie anche al loro intervento, i procedimenti si sono conclusi positivamente e, con l’intervento della magistratura e del Comune di Realmonte, l’ecomostro è stato abbattuto. Il Fai aveva messo a disposizione 20.000 euro per l’abbattimento e il ripristino dell’area. Questo intervento invece è stato realizzato dall’ex proprietario.
Pertanto la nostra delegazione FAI ha insistito affinchè questa somma venisse utilizzata per l’abbattimento di un altro immobile abusivo, che si trova in cima alla scala dei turchi, e la creazione di un belvedere.
L’intervento rientra tra quelli legati ai luoghi del cuore, un censimento biennale ideato dal Fai, che ha portato la Scala dei Turchi ad essere uno dei paesaggi del cuore più amati dagli italiani negli ultimi 10 anni .
L’obiettivo è stato raggiunto e, a seguito di una convenzione Fai /Comune di Realmonte e l’intervento di Banca Intesa, l’immobile che deturpa il paesaggio sarà presto abbattuto.
In questo modo la scala dei turchi si presenta sempre più pronta a diventare patrimonio dell’umanità.
Ove mai ciò avvenisse sarebbe per Agrigento una grande opportunità di crescita culturale ed economica.
Già oggi, grazie alla collaborazione di tutti, la scala dei turchi risulta essere il sito più visitato dopo la valle dei templi.
Mentre la Cattedrale ed il centro storico di Agrigento?
Quest’anno è stata la cattedrale di Agrigento a vincere la palma di luogo del cuore più votato in Provincia e il Fai è onorato di collaborare con il Cardinale Montenegro e la Curia nell’ opera di rivitalizzazione del centro storico.
Il Fai e la Strada degli scrittori
Il Fai fa parte del comitato fondatore della strada degli scrittori: una bella iniziativa che valorizza i luoghi legati a Pirandello, Sciascia e Camilleri e non solo. La strada degli scrittori da ultimo ha organizzato il treno delle zolfare, una delle iniziative più partecipate alla scoperta di altri tesori nascosti dell’agrigentino e la manifestazione “Nella Valle degli dei”. Una serata che ha avuto moltissimi consensi di pubblico e di critica e che ha visto la partecipazione di illustri personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo oltre alla eminente presenza del Cardinale Montenegro.
Agrigento e l’ Università. Vede nel polo universitario agrigentino un fattore di crescita per la città?
Il Fai si onora di collaborare anche con il polo universitario di Agrigento ed stato chiamato a stipulare una convenzione per il Master di II livello in Esperto nella gestione e valorizzazione del turismo, del patrimonio culturale e paesaggistico, che dovrebbe a breve realizzarsi e che vede la collaborazione delle facoltà di Architettura, Giurisprudenza e Beni culturali. Uno degli stage esterni dovrebbe svolgersi presso la kolymbethra.
Ma all’università il Fai guarda anche quando pensa al recupero del Monastero ed ex carcere di san Vito. Un sito storico di 2500 mq centralissimo che il Fai ha riaperto alla cittadinanza dopo diversi anni di chiusura ed abbandono per le giornate di primavera e per tre anni consecutivi. Adesso è importante che tutti insieme ci si impegni per il passaggio del bene dal demanio nazionale a quello regionale al fine di realizzare una fruizione pubblico/privata che l’Università potrebbe guidare. La facoltà di architettura ha presentato a San Vito diversi progetti di recupero del bene.
E con le scuole agrigentine. Sono in progetto nuove collaborazioni?
Per le giornate di Primavera il FAI apre ad Agrigento e provincia numerosi beni di interesse storico artistico, affidando le descrizioni ai giovani ciceroni. Ormai ad Agrigento collaborano con il Fai le Istituzioni e oltre 18 scuole.
Anche questa è valorizzazione del patrimonio storico artistico. Un giorno i giovani, avendo studiato e apprezzato questo patrimonio, sapranno favorire la crescita culturale e turistica della città.
Il Fai è , in conclusione, impegnato da anni con le Istituzioni e le associazioni a fare sistema per lo sviluppo del territorio.
Intravede all’orizzonte un risveglio culturale della città dei templi?
Agrigento sta vivendo un momento di rilancio della propria vocazione al turismo culturale e di qualità e questo importante convegno ne è la conferma.
Si respira un’aria nuova, c’è una nuova mentalità, un mondo che nasce.
Pensando al mondo che nasce mi viene in mente Adriano Olivetti che ci invita ad alzare lo sguardo oltre il territorio:
“Noi crediamo nel potere illimitato delle forze spirituali: Amore, Verità, Giustizia, Bellezza. Gli uomini, le ideologie, gli Stati che dimenticheranno una sola di queste forze creatrici non potranno indicare a nessuno il cammino della civiltà”.