Grazie Mamma
Donna Coraggiosa e generosa.
Ti sei sposata a 20 anni e io, Angelo e Gianfranco siamo arrivati presto. Ci hai regalato i Tuoi anni più belli, svolgendo al meglio il ruolo di “Casalinga aggiornata”, che nonna Ines, dopo una vita di impegno politico, considerava fondamentale per l’unità e la crescita familiare.
Man mano che crescevamo hai dedicato le tue energie all’attività sociale e culturale, sempre con quell’eleganza di portamento e di sentimento che non è passata inosservata.
Sei stata tra le prime donne di Agrigento a conseguire la patente nautica insegnandoci a nuotare e a navigare, non solo nel mare…
Con coraggio hai deciso di contribuire alla battaglia contro il Cancro. Prima come coordinatrice della Lega Tumori e poi come responsabile provinciale AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro): indimenticabili le raccolte fondi nelle piazze e gli incontri di prevenzione con studiosi di fama internazionale. Fondi che riuscivi a far tornare sul territorio come con il mammografo che avete consegnato all’Ospedale di Agrigento, formando tre specialisti ,per favorire anche uno screening di massa sulle donne delle età più a rischio.
Nel frattempo hai fatto parte dei direttivi dell’Associazione “Maria Cristina” e della Croce Rossa donando testimonianza cristiana e solidarietà umana alla nostra comunità.
Hai compreso presto le grandi potenzialità di questa città e allo stesso tempo la necessità di un cambio di mentalità.E del cambio di mentalità dovevano essere le donne ad assumersene la responsabilità.
A chi ti chiedeva quale fosse il Tuo sogno rispondevi: “Il mio sogno è quello di lavorare con una squadra di donne valide e motivate, completamente disinteressate,che credono nel futuro di Agrigento.Perché questa è una terra che senz’altro merita di più!”
Hai dato l’esempio presiedendo la FIDAPA (di cui sei stata anche socia fondatrice) e contribuendo a fondare l’ANDE (associazione Nazionale Donne Elettrici) di cui sei stata anche Vice Presidente.
Certa che solo la Cultura ci avrebbe resi cittadini consapevoli e quindi capaci di esprimere classi politiche migliori.
Ti ricordo la sera, dopo cena, immersa nella lettura. Ci hai insegnato che nei momenti difficili bisogna sempre leggere. E tu di momenti difficili devi averne trascorsi tanti a giudicare dallo straordinario patrimonio di libri che ci lasci…
Hai fatto parte del Consiglio di amministrazione del Centro Nazionale di studi Pirandelliani.Grazie al Centro sono arrivati ad Agrigento (da tutta l’Italia e dall’estero) 1000 giovani studenti l’anno per 50 anni .Avete formato nuove classi dirigenti dando anche respiro all’Economia turistica della città.
Uno degli incarichi che ti ha dato più soddisfazione è stata la Presidenza dell’Efebo D’Oro. Con una formula innovativa, che ha unito Cinema e Narrativa, avete premiato ad Agrigento i migliori registi, scrittori e attori, regalando alla città settimane di grande cinema internazionale.
Hai sempre accompagnato Papà nella sua vita professionale e politica dandogli amore e sostegno. Negli anni della sua Presidenza della Provincia hai investito sulla collaborazione tra Associazioni e Istituzioni quale modello di sviluppo del territorio.
Hai inteso il femminismo come Rispetto e Uguaglianza e non come Prevaricazione e Arroganza .
Il tuo cruccio è sempre stato la fuga dei giovani cervelli quando nel nostro territorio c’è tanto bisogno di loro. E un modo per creare occupazione poteva essere la valorizzazione del nostro ricco patrimonio storico-artistico e paesaggistico.Pertanto con passione hai operato quale Vice capo-delegazione FAI della provincia di agrigento contribuendo, tra le tante cose, alla riscoperta della Scala dei Turchi, che tanto hai amato.
Sei stata socia fondatrice dell’associazione “Labirinti” nata per vivacizzare la vita culturale.
Hai infine messo a disposizione la tua esperienza nel volontariato quale Assessore Provinciale designato.
Hai ricevuto tanti premi e riconoscimenti così come numerose sono state le delusioni, invidie e patimenti.
Dal difficilissimo intervento chirurgico del 2005 sei uscita quasi miracolata ma purtroppo la tua vivacità ne è risultata appannata. Tuttavia in questi anni hai spesso aperto il tuo cuore a qualche bella risata.
Il paziente ritorno alla vita ti ha permesso di invecchiare confortata da fratelli e sorelle, nipoti,cognati, nuore, parenti tutti e amici.
Invecchiare, come ci ricorda Hillman, non è un mero processo fisiologico ma è un forma d’arte.Gli ultimi anni della vita portano a compimento il carattere, ciò che resta dopo che ce ne siamo andati.
Vivendo accanto a Te pensavamo che la tua forza d’animo fosse una cosa normale e invece, confrontandoci con il mondo, abbiamo scoperto che sei stata una persona rara e speciale.
Dolce Bellezza che al suo passaggio sembrava illuminare.
Gentile Angelo che sapeva ispirare
Grande cuore che non ci voleva lasciare…
La vita acquista il suo senso più profondo, quando nei confini segnati dalla morte, si lavora per darle valore.
E quale può essere questo valore se non la dignità di una vita così appassionata e agli altri donata.
Non c’è più tempo per l’umano dolore,
adesso dobbiamo tutti gioire
perché mamma è finalmente tra le braccia del Signore.