Autorità, Cari Amici
Ringrazio lo Spazio Immagina per l’accoglienza.
Siamo giunti all’edizione n.31 delle Giornate FAI di primavera e nei primi 30 anni
Con il FAI si sono aperti 15 mila monumenti e sono stati coinvolti 12 milioni di italiani grazie a 150 mila volontari e 350 mila studenti (apprendisti ciceroni).
Le Giornate FAI di Primavera hanno cambiato il rapporto tra Cittadini Italiani e Patrimonio Culturale.
Abbiamo raccontato la parte meno conosciuta e spesso inaccessibile dello straordinario Patrimonio Storico, Artistico e Paesaggistico Italiano.
Ringrazio i meravigliosi componenti della delegazione FAI di Agrigento, il FAI Giovani, i Volontari, lo staff della Kolymbethra, i dirigenti scolastici, i professori, gli studenti, le Istituzioni e i Privati che, a vario titolo, collaborano nel nostro territorio alla migliore riuscita della più grande Festa di Piazza italiana.
Come delegazione di agrigento, d’accordo con il FAI Sicilia, abbiamo abbracciato quest’anno il tema del Grand Tour ricordando il viaggio di formazione dei giovani europei nel ‘700 che sceglievano Agrigento, città da sempre ricca di cultura.
E siccome le due giornate FAI precedono l’audizione finale di Agrigento presso il Ministero della Cultura per concorrere al titolo di Capitale italiana della Cultura 2025, speriamo siano di buon auspicio…
La delegazione FAi di Agrigento ha proposto al Comune e alle altre Istituzioni di candidare Agrigento già nel 2015 (per gli anni 2016 e 2017) e poi ha collaborato attivamente alle candidature di Agrigento per il 2020 e per il 2025.
Come Società Civile ci battiamo perché tutta la città partecipi al progetto di Agrigento Capitale Cultura recuperando orgoglio e voglia di fare.
Sono se questa diventerà la candidatura di tutta la città riusciremo a realizzare il desiderato cambiamento culturale che contribuirà a far rientrare ad Agrigento i tanti nostri giovani che hanno lasciato il territorio per motivi di studio e di lavoro.
Il FAI offre alla candidatura di Agrigento uno di progetti più interessanti e destinati a durare negli anni e cioè il “Museo di città”. Un progetto FAI, oggi interamente finanziato e destinato all’ultimo piano del Collegio dei Filippini. Un Museo di Città che racconterà 2600 anni di storia in modalità immersiva permettendo peraltro ai visitatori di iniziare il giro turistico di Agrigento dal Centro Storico.
Anche per questo motivo abbiamo voluto concentrare l’attenzione sul centro storico di Agrigento con un percorso di trekking urbano denominato “Mannalà: dal quartiere degli stazionari al Barocco di Girgenti”.
Poi, in quanto delegazione provinciale, abbiamo scelto di aprire un bene simbolo di Palma di Montechiaro: il Monastero del SS Rosario.
Sarà aperto con tante iniziative collaterali anche il Giardino della Kolymbethra.
I siti saranno nel dettaglio illustrati da chi interverrà dopo di me nell’ottica del gioco di squadra che da sempre contraddistingue il lavoro della delegazione FAI di Agrigento.
A me piace concludere ricordando in particolare l’impegno del FAI a favore delle nuove generazioni per il Patrimonio Storico-Artistico e per l’Ambiente (il FAI è il Fondo per l’Ambiente Italiano).
Gli studenti saranno i protagonisti secondo il motto del FAI (legato alla fondatrice Giulia Maria Crespi) : “si protegge ciò che si ama e siamo ciò che si conosce”.
Concludo veramente con un pensiero forte, che spero ci scuota, di uno scrittore come Italo Calvino che ci ha regalato con le “Lezioni americane” sei parole, sei valori per il millennio che stiamo vivendo: Leggerezza- Rapidità- Esattezza-Visibilità-molteplicità e Coerenza.
Un pensiero forte perché stiamo vivendo uno dei momenti più difficili per l’umanità tra guerre, pandemie e crisi climatiche.
Un momento in cui dobbiamo dare priorità alla nostra Madre terra come ci ricorda il recentissimo rapporto ONU sul Clima, definito l’ultimo avvertimento per l’umanità…
Il pensiero di Calvino è tratto dalle “città invisibili”: L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio”
Ecco su questa ricerca, su questo saper riconoscere chi e cosa non è inferno vorrei meditassimo durante queste Giornate FAI di Primavera.
Grazie a tutti
Spazio Immagina Coworking – Agrigento 23 Marzo 2023
Giuseppe Taibi ( Capo Delegazione FAI Agrigento)